Il Palácio da Ajuda di Lisbona ha ospitato lo scorso 17 luglio la terza edizione del Symposium Cotec Europa, appuntamento istituzionale che riunisce annualmente le Fondazioni Cotec di Spagna, Italia e Portogallo.
Al III Symposium Cotec sono intervenuti in qualità di Presidenti Onorari delle tre Cotec, il Re Juan Carlos di Spagna, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente del Portogallo Aníbal António Cavaco Silva. Hanno preso inoltre la parola i tre Presidenti delle Fondazioni Cotec, Artur Santos Silva (Portogallo), Josè Angel Asiaín (Spagna) e Luigi Nicolais (Italia).

Tra le questioni affrontate, il ruolo che l’Europa deve svolgere per promuovere l’economia della conoscenza e rispettare quindi gli impegni presi a Lisbona nel 2000. In particolare, l’incontro ha consentito di discutere proposte per favorire una maggiore e più stretta collaborazione tra Cotec Europa e la Commissione Europea sulle politiche per l’Innovazione.

A questo proposito e in riferimento all’ispirazione che guida le Fondazioni Cotec, Giorgio Napolitano, Presidente Onorario di Cotec Italia, nel suo discorso ha dichiarato: “Nel complesso, si avverte un crescente bisogno di iniziative volte a superare i limiti e la frammentazione della ricerca europea. Le Fondazioni Cotec, che mirano ad avviare qualificate forme di collaborazione imprenditoriale e a gettare ponti tra organismi di ricerca e imprese, possono contribuire a sviluppare il potenziale di conoscenze e di acquisizioni tecnologiche dei nostri tre Paesi”.

“L’innovazione in materia di tecnologie ambientali e lo sviluppo di energie rinnovabili”, ha proseguito Napolitano, “rappresentano settori ad alto potenziale di crescita e sono un’opportunità anche economica per il nostro continente. Credo che questo possa essere uno dei campi di fruttuosa collaborazione tra i nostri tre Paesi, tenendo conto del fatto che tutti gli studi sul cambiamento climatico nei prossimi decenni indicano il Mediterraneo e le sue coste come una delle regioni più esposte a quel rischio. L’Europa dei risultati non potrà essere realizzata se il nostro continente, oltre che poggiare su istituzioni più solide, non sarà animato da una rinnovata volontà di coesione.

Nessuno dei nostri comuni obiettivi potrà essere raggiunto se ci faremo condizionare da visioni e interessi particolari, da pretese nazionali anguste e anacronistiche; se nei fatti, pur rendendo omaggio retorico all’Europa, si tenderà a circoscriverne l’ulteriore integrazione e a limitarne la capacità di decisione e di azione”.

Il Presidente Napolitano ha inoltre assicurato che saranno accresciuti gli sforzi “perché l’Europa non rimanga ferma, ma si porti all’altezza delle sfide del nostro tempo e del ruolo che storicamente le compete” ed ha concluso il suo discorso annunciando che sarà l’Italia, dopo le sessioni Cotec Madrid 2006 e Lisbona 2007, ad ospitare il Symposium Cotec del 2008.

Il Presidente di Cotec Italia, Lugi Nicolais ha affermato nel suo discorso: “Vale in primo luogo sottolineare che le scelte programmatiche operate dai Cotec si inseriscono in modo organico nel processo avviato dal Consiglio di Lisbona del 2000, quando i Capi di Stato e di Governo dei Paesi europei hanno deciso di avviare la transizione verso una società ed una economia basate sulla conoscenza e sul Consiglio di Goteborg del 2002, ove sono state definite le priorità per perseguire uno sviluppo sostenibile dell’Europa”.

E in particolare, riguardo la missione delle Fondazioni Cotec Il Presidente Nicolais ha continuato dicendo: “In ciascun Paese con modalità diverse, ma con una visione comune, abbiamo favorito e sostenuto i processi innovativi delle imprese, favorendo le sinergie tra settore pubblico e privato, individuando quali fattori di ambiente dovessero essere migliorati per rendere maggiormente competitivi ed attrattivi i nostri territori, promuovendo la formazione di cluster efficaci tra gli organismi scientifici e le imprese e innalzando l’offerta di alta formazione in termini coerenti con la domanda proveniente dal tessuto imprenditoriale. E’ una sfida che non possiamo certo dire di aver vinto, poiché il cammino è lungo e la meta ambiziosa. Ma sentiamo che i risultati fin qui raggiunti – ed il metodo che abbiamo scelto per raggiungerli – sono certamente molto incoraggianti”.

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