Da quando, nel 2003, la prima versione di Second Life ha visto la luce, le applicazioni di realtà virtuale non hanno smesso di compiere progressi. Nuove prestazioni e, soprattutto, nuovi ambiti di utilizzo. Eppure siamo stati in pochi a capire fin da subito che la realtà virtuale non avrebbe interessato unicamente la sfera ludica, ma anche altri settori, come quello delle imprese e della formazione.  Virtual Italian Parks, nata nel 2006 in ambito Università di Tor Vergata e successivamente cresciuta presso l’incubatore Itech del Bic Lazio, ha iniziato proprio creando contenuti su Second Life per alcune grandi imprese italiane. Per poi comprendere, anche interpretando le esigenze dei clienti, che occorreva fare un passo ulteriore: realizzare mondi virtuali ad hoc da ospitare nei server delle singole imprese, in modo che queste potessero gestire autonomamente accessi, contenuti e funzioni. Seguendo questa filosofia sono nate le applicazioni che costituiscono ad oggi i principali punti di forza di Virtual Italian Parks. Una su tutte Moondus, una piattaforma 3D in grado di integrare funzioni proprie dei mondi virtuali – strumenti di riproduzione degli ambienti reali, audio e video streaming, voice live, simulazioni dei fenomeni fisici – con il web e i media. Il tutto in stretta interazione con le strutture informatiche dei clienti. Un prodotto pensato per le imprese e per gli enti di formazione, così come per la pubblica amministrazione. Moondus è un ambiente di lavoro interattivo, installato direttamente sul server del cliente, con l’opportunità quindi di non divulgare contenuti sensibili, gestendo direttamente gli accreditamenti. Una delle applicazioni di Moondus prende il nome di Places, espressamente pensata per lo scambio di informazioni, le collaborazioni e la formazione a distanza. Un’interfaccia 3D che consentendo a tutti i partecipanti di vedere ciò che avviene nello stesso momento e di condividere contenuti mediante i principali software e, naturalmente, secondo il paradigma web. Una sala riunioni virtuale e permanente, in grado di incrementare la produttività degli uffici e al contempo di combinare molteplici strumenti di collaborazione.
L’unica strada che ha di fronte Virtual Italian Parks per mantenere costante la propria crescita è quella di continuare a innovare. Alcuni risultati – come l’inclusione nel Red Herring 100 Europe o il conseguimento del Premio Nazionale per l’Innovazione – sono testimonianze che fanno ben sperare. Ma la partita si gioca sul terreno dei prodotti. Entro il 2009 la piattaforma Moondus sarà disponibile in versione “software developer kit”: il cliente potrà importare autonomamente contenuti in modo da rendere l’applicazione unica, tarata per i propri scopi e per le esigenze del cliente finale.

Bruno Cerboni, fondatore e Ceo di Virtual Italian Parks

scarica pdf