Immaginare le città del futuro significa in primo luogo pensarle in termini di vivibilità. Anche perché le più recenti rilevazioni sul tema dimostrano come le grandi città siano considerate dai propri abitanti tutt’altro che “a misura d’uomo”. E ciò che fa vivibile per davvero uno spazio urbano è, tra gli altri aspetti, la libertà con cui i cittadini siano in grado di muoversi al suo interno. Un problema che riguarda ognuno, a maggior ragione i disabili. I quali, secondo i dati Istat diffusi nel 2007, ammontano a circa 2,6 milioni in Italia. Il compito di eliminare ogni vincolo di spostamento e accesso, in altre parole ogni barriera architettonica, è certo da demandare a chi fisicamente progetta ciò che ci circonda: ingegneri, architetti, designer. Ma anche a ogni singolo cittadino. Pensare in modo innovativo è, fortunatamente, responsabilità di tutti. E non c’è niente di più innovativo di ciò che migliora la vita delle persone.
Sempre più di frequente, l’innovazione di prodotto passa attraverso l’aggiunta di nuove funzionalità. Magari praticando la conversione di paradigmi che si credevano “a senso unico”. È ciò che ha deciso di fare Able to Enjoy. Una società nata una manciata di anni fa, ospitata presso l’incubatore del Politecnico di Torino e da subito orientata, anche per la storia personale del proprio fondatore, al design e all’utilizzo di nuovi materiali espressamente rivolti all’universo dei disabili. Con un approccio teso alla sdrammatizzazione e alla de-medicalizzazione della condizione di disabilità (innovazione non meno importante rispetto a quella meramente funzionale), che ha portato, come primo prodotto, alla realizzazione di un nuovo concetto di carrozzina, B-Free. Un progetto realizzato per reinterpretare le esigenze delle persone disabili, soprattutto mediante il concetto di multifunzionalità, con applicazioni che vanno dalla vita quotidiana allo sport e al tempo libero. B-Free è dotato di un telaio pieghevole e superleggero, testimone di una particolare attenzione nei confronti della personalizzazione e del design.
La più recente idea è stata quella di adattare Easyglider, “monopattino” futurista per la mobilità urbana ideato recentemente dall’omonima società svizzera, alle esigenze della popolazione disabile. Il risultato è un prodotto che a un motore elettrico a trazione anteriore e a un telaio realizzato con materiali riciclabili unisce una pedana per carrozzina. Uno sviluppo che permette oggi anche ai disabili di usufruire di Easyglider e di vivere la città in modo inedito, superando molti degli ostacoli (tangibili o meno) con i quali si trovano quotidianamente a confrontarsi. La nuova versione mantiene intatte le funzionalità originali del prodotto, ossia la possibilità di alimentarlo con una semplice presa elettrica garantendo un’autonomia di circa 12 chilometri, tentando di massimizzare la facilità d’uso grazie a materiali leggeri e a una configurazione che permette un ingombro ridotto. Able to Enjoy ha recentemente avviato le procedure di brevettazione dell’adattamento alla carrozzina di Easyglider e ha avviato la commercializzazione del prodotto.
Dai singoli prodotti all’interior design, le esigenze dei disabili possono diventare spunti per realizzare soluzioni di frontiera. Come ad esempio il nuovo concept realizzato in collaborazione con Pininfarina Extra e che verrà presentato il 14 novembre, nell’ambito della mostra DesignAbility. Un monosci per disabili progettato per le Paralimpiadi di Vancouver 2010, ma che si apre, in qualità di nuovo prodotto sportivo, anche all’utilizzo dei normodotati.
Naturalmente, i passi da compiere sono ancora molti. Partire da un’esigenza tangibile, quale è quella della disabilità, è uno dei migliori impulsi a battere strade innovative, fino a mutare la concezione di bisogno in quella di opportunità. Cosa che necessità, in aggiunta all’impegno di ideazione, anche un nuovo approccio rispetto alla comunicazione. Modelli vincenti come quello del campione paralimpico Oscar Pistorius ne sono un emblema. Riservare alle esigenze dei disabili l’attenzione giusta per poter realizzare prodotti innovativi e, perché no, “di tendenza” è la nostra sfida.

Danilo Ragona, Industrial designer e fondatore di Able to Enjoy

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