Annunciati durante un convegno i risultati di uno studio promosso dalla Fondazione Cotec sui finanziamenti pubblici e privati per la ricerca biotecnologica. Al primo posto le imprese core biotechnology e in crescita il settore non profit.


367 milioni di euro. È quanto ha investito complessivamente l’Italia per la ricerca biotecnologica nel 2004. A stimare questa cifra è uno studio promosso dalla Fondazione Cotec su mandato del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, presentato oggi a Milano, presso Palazzo Marino. I risultati completi della ricerca “I finanziamenti alla ricerca biotecnologica in Italia”, coordinata da Luigi Orsenigo, dell’Università di Brescia e del Cespri (Università Bocconi), sono stati annunciati questa mattina nell’ambito del convegno Biotecnologie: come recuperare il gap? Analisi e proposte per un settore strategico.

La ricerca della Cotec rappresenta un caso unico nel suo genere: infatti è il primo studio sistematico sulle fonti di finanziamento alla ricerca biotecnologica in Italia e sui suoi criteri di allocazione.

Ma vediamo nel dettaglio quanto hanno investito enti pubblici e imprese nel nostro Paese per la ricerca biotecnologica. Dallo studio emerge che sono le imprese, con 280 milioni di euro, a fare la parte del leone, immediatamente seguite dal CNR che per le biotecnologie nel 2004 ha speso 31,2 milioni di euro. Al terzo posto si colloca il Ministero dell’Università e della Ricerca con 11,7 milioni e al quarto il Ministero della Sanità con 4,1 milioni di euro. Una parte fondamentale è costituita poi dai finanziamenti europei che per l’anno preso in esame si possono approssimare a circa 40 milioni di euro. In termini di percentuale quindi le imprese incidono per il 76,3%, mentre il restante 23,7% è suddiviso tra Cnr e Ministeri (12,8%) e finanziamenti europei (10,9%). Un esame a parte è stato poi dedicato a regioni, Venture Capital e non profit.

Tra le regioni sono la Lombardia e il Piemonte ad essere più attive in questo settore, con il sostegno a parchi scientifici e tecnologici e all’attività di formazione, mentre il Lazio si colloca al secondo posto dopo la Lombardia per numero di addetti.

E mentre a livello internazionale il ruolo del Venture Capital nel settore biotech è molto forte, in Italia è quasi inesistente. Per il 2005 l’investimento è stato infatti di soli 2 milioni di euro, contro i 295 milioni di euro del Regno Unito e i 245 e 195 milioni rispettivamente di Germania e Francia. In crescita invece sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, il settore non profit, che nel 2004 ha investito nel settore salute 84 milioni di euro.

Leonardo Santi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a margine del convegno ha dichiarato: “il Comitato ha incaricato la Fondazione Cotec di realizzare uno studio sui finanziamenti alla ricerca biotecnologica in Italia, tenuto conto che il settore delle biotecnologie e delle scienze della vita è attualmente al centro dello sviluppo economico non solo dei Paesi maggiormente industrializzati, ma anche dei Paesi in forte crescita produttiva come la Cina, l’India, il Brasile e il Messico. L’Italia, in particolare, ha previsto uno specifico progetto innovativo sulle nuove tecnologie per le scienze della vita e un ulteriore intervento nell’ambito del consorzio europeo “Eurotrans-Bio”, con un finanziamento di 5 milioni di euro. È pertanto estremamente importante avere un quadro di riferimento su quanto è stato sinora destinato a questo settore”.

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Per approfondimenti consulta anche:

Convegno biotecnologie: “Come recuperare il gap? Analisi e proposte per un settore strategico”