In poco meno di ventiquattro ore passate tra Cascais e Lisbona, Giorgio Napolitano è riuscito a mettere dei punti fermi nella battaglia politica che si è aperta tra Enrico Letta e Matteo Renzi. E uno di questi è il <<no>> fermo al voto anticipato.
L’ha liquidata con una battuta sferzante quell’ipotesi estrema confermando quello che da tempo si dice in ambienti del Colle: e cioè che il capo dello stato potrebbe dare le sue dimissioni prima di sciogliere le Camere e lasciare a questo Parlamento l’onere di eleggere un nuovo presidente. Ma il duello che è esploso tra il segretario Pd e il premier – e soprattutto le ripercussioni dilanianti che potrebbero esserci sul partito – prospettano anche quello sbocco. <<Presidente, rischiamo elezioni anticipate?>>, chiedono i cronisti che lo aspettano al termine del summit del Cotec e, mentre si infila in macchina, risponde: <<Ma non diciamo sciocchezze…>>.
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