LISBONA – Lo stallo forse è finito, ma l’Europa ancora non si muove. E comunque ha pagato un prezzo eccessivo per le emozioni nazionaliste di Francia e Olanda, due anni fa. Giorgio Napolitano arriva in una Lisbona spazzata da un fresco venticello atlantico (“appena” 20 gradi contro i 35 italiani) per lanciare ancora un grido d’allarme sul rischio di minare “la credibilità dell’Unione” per via dello “scarto” tra ambizioni e risultati raggiunti.

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