Quella che i teorici dell’innovazione chiamano “design-driven innovation”, ossia l’introduzione di novità negli aspetti cognitivi e semantici dei prodotti, è la realtà quotidiana di molte imprese, soprattutto in Italia. La sfida è riuscire a inoltrarsi in terreni non ancora battuti senza tuttavia perdere il contatto con i consumatori. Per accompagnare nel tempo il proprio sforzo creativo occorre infatti adottare una nuova filosofia organizzativa. Ossia connotare l’impresa come un luogo aperto agli stimoli esterni, dalle nuove traiettorie tecnologiche ai contributi dei singoli designer, fino all’interazione con le comunità di utenti. Il che significa anche condividere liberamente informazioni e contenuti.
Lago è una azienda padovana di design che ha fatto dell’innovazione la vera ricetta per una crescita media del 50% mantenuta negli ultimi 5 anni, portando il fatturato complessivo da 5 a quasi 30 milioni di euro con 140 dipendenti.
Questa capacità di innovare deriva dalle linee guida adottate: uno spiccato orientamento verso un design sostenibile che dia significato e senso ai prodotti, la modularità e la riconoscibilità estetica. Ma anche da due aspetti organizzativi che hanno impatto sull’intero processo.
Il primo è quello della cosiddetta “lean production” (produzione snella), che nasce dall’esigenza di mettere al centro il cliente, privilegiando qualità e servizio rispetto alle tradizionali logiche basate sull’ottimizzazione degli investimenti produttivi. Adottare un modello di produzione snella significa abbandonare l’idea di lavoro parcellizzato nelle classiche funzioni aziendali per valorizzare la centralità delle singole persone nell’intero processo. Un cambio filosofico che si traduce nella riduzione di sprechi e magazzini e nella convergenza delle attività a valore aggiunto in un unico flusso produttivo tirato (“Pull”) dal cliente. Attraverso strumenti visibili (Kanban, Visual Planning) è superato lo scarto tra pianificazione e realizzazione dei prodotti. Una sorta di ritorno alle origini, senza per questo rinunciare ai principali sistemi Ict per gestire gli aspetti transazionali.
Il secondo elemento riguarda il modello di gestione dei flussi di conoscenza dell’impresa. Lago è stata la prima a creare un proprio Corporate blog, “Design conversations”, mediante il quale diffonde contenuti sui propri prodotti, con la possibilità per gli utenti di partecipare alle discussioni e fornire le proprie impressioni. Sul versante dei designer, “LagoStudio” riunisce ogni anno i talenti emergenti per confrontarsi – e farli confrontare – su progetti e iniziative da sviluppare. Al proprio interno, Lago utilizza un sistema di social network, che comprende strumenti per la gestione delle attività in ottica collaborativa e wiki tematiche. Un modello che permette a tutti i membri dello staff, indipendentemente dal loro ruolo, di condividere idee e contenuti. Con grandi vantaggi anche dal punto di vista dell’efficienza organizzativa (90% dei tempi di riunione risparmiato grazie all’utilizzo di discussioni in rete) e della qualità delle decisioni. Due elementi chiave per la redditività di un’impresa.
Stefano Schiavo è operations manager di Lago