L’ingegneria, nella sua articolazione più classica, ci aveva abituati, anche nel settore aerospaziale, a 3 fasi successive di sviluppo: la progettazione, la produzione e il testing. Su questa sequenza l’impatto delle tecnologie Ict ha avuto un effetto crescente e rivoluzionario che non accenna ad arrestarsi. Si è infatti passati dall’informatizzazione delle operazioni, attraverso l’accompagnamento e l’assistenza dei computer che semplificavano erendevano più veloci tutti gli step, alla loro sempre più completa smaterializzazione. Rendere la progettazione indipendente dalla carta passata di scrivania in scrivania ha progressivamente aperto la prospettiva di lavorare in parallelo su più team anche lontani geograficamente e con tempi d’intervento completamente diversi.
Non si tratta di un cambiamento confinato nel dominio della tecnologia, ma di una possibilità di cogliere nuove opportunità di business e di crescita del valore aggiunto. Progettando in spazi virtuali e condivisibili da più parti del mondo attraverso il web si possono far alleare nelle sfide del mercato i migliori ingegneri a livello mondiale e si può sfruttare la loro dispersione geografica per accelerare i tempi di sviluppo coprendo le 24 ore del giorno tramite lo sfruttamento dei diversi fusi orari dei 5 continenti. Ma non solo.
Nicholas Melillo, Senior manager di Boeing Phantom Works