Il rischio non sembra essere il mestiere degli italiani, che si mostrano diffidenti nei riguardi delle nuove tecnologie pu riconoscendone il valore come motore di crescita: è quanto emerge dal rapporto “Wired-Cotec”, realizzato su un campione di circa 2.200 persone; quasi il 60% degli italiani associa il concetto di rischio nell’innovazione scientifica e tecnologica a un’idea negativa di pericolo e possibilità di incidente, piuttosto che a quella di opportunità da cogliere e accesso alle novità, e i giovani a sorpresa si rivelano la fascia più conservatrice e prudente della popolazione. Il rapporto tra gli italiani e le nuove tecnologie si rispecchia anche nell’approccio a Internet: si accede al web soprattutto per cercare informazioni tramite un motore di ricerca o per consultare la posta elettronica. Tutti gli altri usi sono residuali, anche se assumono una certa consistenza a seconda dell’età. L’utilizzo di internet sul lavoro e per operazioni bancarie è molto marcato nelle persone dai 25 ai 54 anni, mentre nella fascia 16-24 anni e 25-34 anni cresce chi scarica musica e film (12,3% e 6,8%). Aumenta anche la partecipazione ai social network (15,1% dei giovanissimi e 8% dei giovani).

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