Maturo e innovativo al tempo stesso. Dall’inizio degli anni Novanta, periodo nel quale i pannelli solari iniziavano ad affacciarsi sul mercato, ad oggi, il fotovoltaico non ha cambiato paradigma tecnologico. Celle in silicio che permettono di convertire l’energia solare in energia elettrica, in maniera non inquinante, rinnovabile e, non meno importante, senza alcun bisogno di inerzia di tipo motorio. Anche per questo motivo, la Commissione europea considera il fotovoltaico come una tecnologia che ha già dimostrato le sue (grandi) potenzialità. Ora tocca alle imprese renderne competitivo l’utilizzo, mediante i certificati verdi ma anche puntando sulla ricerca. Superando un tabù: quello che vede le tecnologie dell’energia rinnovabile come in competizione tra loro. Idroelettrico, eolico e, naturalmente, fotovoltaico possono e devono convivere, specie in un contesto che prevede esigenze diverse per ogni classe di destinatari. Un’ipotesi interessante (e conveniente, da molti punti di vista) sarebbe allora quella di alimentare i consumi mediante fotovoltaico, da installare presso abitazioni e impianti industriali, per poi delegare alle centrali tradizionali il necessario supporto di stand-by ed emergenza. Ricordando che il silicio, materia prima della tecnologia del fotovoltaico, è il secondo elemento più abbondante sul pianeta dopo l’ossigeno.
Negli ultimi anni, in Italia e nel mondo, il mercato del fotovoltaico è molto cambiato. Cresciuto, senza dubbio, in maniera esponenziale. Ma è mutata anche la filosofia di utilizzo. I moduli “stand-alone”, installati in zone isolate per sopperire alla mancanza di un allacciamento elettrico, sono stati non troppo lentamente soppiantati dalle connessioni in rete. Oggi, le ricadute più interessanti sono per le imprese, che alimentando con energia solare la loro attività corrente possono sfruttare vantaggi di scala derivati dai loro grandi consumi, ammortizzando il costo dell’impianto e beneficiando di una tariffa incentivante. Il conto energia rende conveniente utilizzare il fotovoltaico. Ma l’obiettivo deve essere quello di rendere tecnologie e applicazioni completamente autosufficienti, ossia realizzare soluzioni che consentano efficienza e risparmio senza bisogno di alcun incentivo. I più ottimisti collocano questo passaggio al 2010. Ma sta alle imprese tentare di riuscire a rispettare la previsione.
Per queste ragioni Isofotón Italia, creata nel 2003 come filiale della casa madre spagnola, investe una quota consistente del proprio budget in attività di ricerca e sviluppo. L’obiettivo è quello di abbattere i costi di produzione e di migliorare il rendimento delle installazioni, in modo da poterne diminuire dimensioni e impatto architettonico. Anche investendo su nuovi materiali, come l’arseniuro di gallio, che promette ottime prestazioni pur con un costo di reperibilità ancora troppo elevato.
Isofotón progetta e realizza impianti e installazioni fotovoltaiche, producendo “in-house” oltre l’80% delle applicazioni. Una scelta che permette di garantire al cliente performance migliori e continue nel tempo. E le attività investono diverse tipologie di utenti, dai privati cittadini sino alle imprese e alle infrastrutture pubbliche. Tra i casi più recenti e interessanti, il progetto realizzato in collaborazione con I Grandi Viaggi, nell’ambito del quale è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 50 kW che alimenta l’intero villaggio turistico di Marispica. L’energia elettrica prodotta dall’impianto consentirà di evitare in un anno emissioni di CO2 (pari a circa dieci ettari di rimboscamento) e di risparmiare 18,4 tonnellate di petrolio.
Ma gli interventi non investono il solo settore privato. È il caso ad esempio dell’impianto fotovoltaico realizzato in Sudan, in collaborazione con le istituzioni locali di protezione civile, grazie al quale un’intera area del paese potrà finalmente usufruire di energia elettrica. Oppure delle 5000 applicazioni che hanno permesso la distribuzione di elettricità in un’area depressa del centro del Marocco. Il tutto nell’ambito delle attività di Alliance for Rural Electrification, consorzio internazionale, al quale partecipa anche Isofotón, che si propone l’obiettivo di fornire soluzioni di energia rinnovabile anche ai paesi in via di sviluppo.
Il fotovoltaico è ad oggi un ottimo investimento. Condizione interessante, ma non sufficiente: è necessario che, anche e sopratutto grazie all’impegno delle imprese e della ricerca, il fotovoltaico diventi in tempi brevi integralmente autosufficiente, conveniente da installare al di là degli incentivi pubblici. Sarebbe un’ottima notizia per tutti.

Gianluca Bertolino, Direttore commerciale di Isofotón Italia


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