Si chiama geomatica (neologismo che unisce geografia e informatica) una delle discipline con le più grandi prospettive di sviluppo. Comprende le diverse tecniche di rilevamento, elaborazione ed analisi dei parametri metrici e fisici dell’ambiente che ci circonda. Con un ruolo di primo piano dell’informatica nel trattamento dei dati. Topografia, dunque, ma anche fotogrammetria (rilievo dei dati metrici di un oggetto mediante fotografia), telerilevamento satellitare, sistemi informativi territoriali. E un gran numero di ambiti di sbocco, dall’analisi strutturale degli edifici ai rilievi per la geologia, fino alla protezione territoriale e civile e alla cartografia.
L’attività di Sir (acronimo di Soluzioni innovative per il rilevamento), impresa nata nel 2006 su iniziativa di quattro ricercatori e un docente del Politecnico di Torino, si iscrive proprio nell’ambito della geomatica. Con un approccio multidisciplinare, mirato ad integrare tecnologie e metodologie al servizio dei diversi settori di utilizzo. Soprattutto, facendo tesoro dei risultati dell’attività di ricerca sviluppata in ambito accademico prima e ora nel contesto di un’impresa. Un passaggio che richiede una spiccata consapevolezza dei propri mezzi e la capacità di cogliere le potenzialità tangibili delle proprie linee di ricerca. Sono due le famiglie di applicazioni sviluppate da Sir, profondamente diverse tra loro per tecnologie utilizzate e ambiti di sbocco, ma con un denominatore comune: riprodurre il contesto ambientale in maniera al tempo stesso fedele ed efficiente.
La prima prende il nome di “immagine solida” e viene utilizzata per l’acquisizione e la riproduzione delle forme di oggetti fisici complessi. Una pratica realizzata con strumenti laser a scansione (laser scanner), i quali sono in grado di misurare migliaia di punti al secondo, descrivendo così la superficie dell’oggetto da riprodurre. Con il vantaggio di poter operare rilievi anche a grande distanza, ma con diversi inconvenienti: primo fra tutti quello di dover gestire una grande mole di dati, con un campionamento casuale che non ne assicura completa utilità. Da questa esigenza di semplificazione deriva l’idea di Sir, che ha progettato un software per l’elaborazione dei dati rilevati dai laser-scanner (denominato Sir-Io) che permette di ottenere un prodotto finale agile e trattabile mediante un pc dalle prestazioni standard. Interpretando la nuvola di punti generata da laser partendo da un’immagine in due dimensioni, mediante la quale è possibile misurare le coordinate tridimensionali di un punto, gli angoli e le distanze e, non meno importante, confrontare scansioni acquisite in tempi diversi. Una fattispecie utile soprattutto per l’analisi strutturale degli edifici e per la pianificazione di interventi architettonici, come nel caso della consulenza effettuata da Sir nell’ambito del pre-progetto di restauro del duomo di Vercelli. Ma l’immagine solida si applica anche in altri ambiti: ad esempio nell’analisi geologica del territorio, specie per ciò che concerne l’acquisizione di parametri fisici e metrici di pareti rocciose che saranno oggetto di interventi umani. O ancora nella documentazione dei lavori di scavo archeologico e dei beni culturali rinvenuti.
Una seconda applicazione investe un ambito diverso, quello della cartografia, con particolare riferimento ai cosiddetti Web map services (Wms) disponibili su internet, spesso associati ai servizi di ricerca di esercizi commerciali. In molti casi i Wms presentano una distorsione nella riproduzione degli edifici di grandi dimensioni, i quali non appaiono nella loro posizione corretta. Un fattore che, in scale elevate, rende le immagini confuse e incoerenti con la cartografia tecnica. Per correggere tale difetto Sir ha messo ha punto la cosiddetta “ortofoto di precisione” (proposta a livello sperimentale nel 1996 dal gruppo di geomatica del Politecnico di Torino), che permette di visualizzare ogni elemento della mappa come se fosse osservato da un punto di vista ortogonale rispetto alla superficie terrestre. Un’applicazione utilizzata per la riproduzione dell’intero territorio del comune di Lainate.
Dalle università italiane si sviluppa un grande potenziale di ricerca. Sta ai ricercatori, con il sostegno degli atenei, sapere riconoscere e sfruttare tale potenziale, abbattendo le barriere spesso troppo alte tra accademia e mondo delle imprese. Realtà come l’incubatore di impresa del Politecnico di Torino, presso il quale, tra le altre, opera Sir, costituiscono un esempio dell’applicazione di questa filosofia. Con dei risultati molto spesso incoraggianti.
Paolo Ardissone, Fondatore e amministratore di SIR – Soluzioni Innovative per il Rilevamento.