Con tutta probabilità, non esiste ambito in cui automazione e robotica non possano migliorare, anche sensibilmente, la qualità del lavoro e della vita, attraverso l’efficienza e l’affidabilità dei servizi. Pensiamo ai dispositivi che permettono di rintracciare e associare senza possibilità di errore i campioni di sangue ai singoli pazienti nei centri di emodinamica. Oppure ai sistemi di smart card che consentono, in un contesto complesso come può essere quello di un grande albergo, di assegnare automaticamente, in modo semplice, ogni giorno, a migliaia di dipendenti la giusta divisa in relazione alla rispettiva mansione. O ancora a un tagliaerba automatico dotato di sistemi GPS e radar per il riconoscimento dei perimetri, dello stato del suolo e della pendenza. Questi esempi, pur relativi a campi di applicazione molto diversi tra loro, hanno due punti in comune. Il primo è l’impiego della tecnologia per semplificare le azioni umane. Il secondo è che le soluzioni descritte sono state progettate e realizzate dal gruppo Zucchetti.
Come recentemente illustrato da Sirmi, il mercato delle digital technologies vive un passaggio di difficoltà, con un calo della spesa IT che ha determinato, nel 2009, una contrazione del mercato dell’ordine di oltre l’8%. Anche a fronte di questa tendenza negativa Zucchetti, nata oltre trent’anni fa, è riuscita a incrementare il proprio fatturato. L’obiettivo è stato raggiunto puntando su una componente di innovazione troppo spesso trascurata, quella dei clienti: la quale si traduce nella capacità di generare prodotti ergonomici, progettati per essere usati dall’uomo. Nonché sulla facilità di condivisione delle idee e della conoscenza all’interno dell’impresa, anche mediante una re-ingegnerizzazione dei processi in chiave web. E, naturalmente, continui investimenti nella ricerca: oltre la metà dei dipendenti è impegnata in attività di progettazione e sviluppo.
Guardando alla più stretta attualità, Zucchetti ha automatizzato le operazioni di accesso agli impianti sportivi – dall’Olimpico di Roma a quello di Torino – della maggior parte delle squadre di calcio italiane di serie A e B. Un sistema che unisce alla dimensione fisica quella software per la verifica immediata della validità del biglietto d’ingresso, sia la gestione elettronica di molti altri servizi connessi al profilo del suo possessore. Si tratta di modelli replicabili ovunque sia centrale la sicurezza delle infrastrutture e il controllo degli accessi.
Innovare è soprattutto sapere realizzare le proprie idee. Limitarsi a ragionare per settori è una scelta debole, occorre pensare e lavorare mantenendo al centro l’uomo. È con questo spirito che tutte le persone in Zucchetti lavorano ogni giorno insieme agli oltre 65.000 clienti e agli oltre 800 partner, creando una bella storia imprenditoriale per tre volte premiata dall’Unione Europea e solo poche settimane fa anche dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione.

Antonio Grioli è presidente del comitato di direzione di Zucchetti e docente di strategia e politica Aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

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