L’ “Ambient Intelligence” può essere definito un sistema tecnologico costituito da strumenti con elevata capacità di elaborazione (remoti, locali o mobili), che consente ad una molteplicità di utenti di accedere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo alle informazioni necessarie, selezionate tra diverse fonti ed archivi informatici. L’Ambient Intelligence costituisce lo scenario futuro dell’Information Society, fondato sulla facilità d’utilizzo di servizi efficienti e distribuiti, sullo “user-empowerment” e sul miglioramento delle interazioni umane.
Gli utenti usufruiscono di una pluralità di dispositivi intelligenti, integrati nei più svariati tipi di oggetti presenti nell’ambiente e capaci di riconoscere e rispondere ininterrottamente alle loro esigenze in modo discreto e invisibile. L’Ambient Intelligence comporta un radicale cambiamento nelle modalità di accesso ai sistemi di elaborazione delle informazioni, dai personal computer ai dispositivi integrati nell’ambiente in cui ci si muove ed opera, in modo tale che la loro presenza non viene neppure percepita dagli utilizzatori grazie alla realizzazione di interfacce particolarmente evolute.
Molteplici sono gli ambiti applicativi delle tecnologie di Ambient Intelligence, sia nel mondo delle imprese sia nelle attività individuali e sociali. Per queste ultime si segnalano per la loro rilevanza i seguenti ambiti: Mobilità e trasporti, Shopping, Salute, Educazione, Cultura ed entertainment, Abitazione. L’Ambient Intelligence comporta una profonda modifica delle modalità con cui si effettuano tali attività, consentendo performance quantitativamente e qualitativamente superiori a quelle degli attuali modelli.
Peraltro la piena realizzazione dell’Ambient Intelligence richiede sforzi di ricerca assai considerevoli ed investimenti realizzativi, soprattutto sul piano delle infrastrutture tecnologiche, ingentissimi.
Molteplici sono le aree tecnologiche delle ICT nelle quali devono essere realizzati rilevanti sviluppi scientifici e tecnologici: Comunicazioni e Reti (in particolare per le Infrastrutture di rete Ip di prossima generazione, le Infrastrutture di trasporto con instradamento ottico, le Infrastrutture d’accesso cablate e radio, le Reti radiomobili cellulari di quarta generazione, le Piattaforme per servizi di localizzazione satellitare e terrestre); Microsistemi e Dispositivi elettronici (in particolare Memorie e Sensori); Software (in particolare GRID computing e Software self organizing e self repairing); Knowledge Management; Intelligenza artificiale e Science cognitive; Interfacce utente (di tipo multilinguistico, multisensoriale, multimediale); Display; Sorgenti di potenza elettrica; Sicurezza e Affidabilità.
La realizzazione di applicazioni di Ambient Intelligence dipende non solo dalla disponibilità di avanzate tecnologie, ma anche dalla evoluzione di fattori organizzativi e comportamentali a livello sia individuale sia sociale e dalla possibilità di investimenti.
Si ritiene cioè che si svilupperanno applicazioni di Ambient Intelligence per quelle funzioni all’interno di un ambito, per le quali le nuove soluzioni tecnologiche consentano un rilevante miglioramento delle prestazioni.
Da ciò deriva che tali applicazioni si realizzeranno nel tempo man mano che, da un lato, si sviluppano le tecnologie e, dall’altro, si evolvono le funzioni.
L’Italia si trova in posizione arretrata rispetto alla media europea sul piano della penetrazione delle ICT nelle imprese e nella società: peraltro detiene, assieme a Francia, Germania e Olanda, posizioni di leadership industriale nella componentistica microelettronica, elemento fondamentale per la realizzazione delle applicazioni di Ambient Intelligence.
Pertanto l’Italia può recuperare i ritardi sia dedicando più consistenti risorse alla ricerca sulle tecnologie che confluiscono nell’Ambient Intelligence, sia avviando grandi progetti sperimentali di tipo sistemico in aree critiche per l’efficienza e la funzionalità della società e la qualità della vita dei cittadini, quali la gestione della mobilità, la cura della salute e l’educazione. Per questi progetti è fondamentale l’azione promozionale e la capacità progettuale delle istituzioni pubbliche di governo alle diverse sedi territoriali, della nazionale alla regionale e locale.
Claudio Roveda, tra i fondatori della Fondazione Rosselli, è direttore scientifico del CeS&T