L’attenzione riposta dai privati e dagli enti pubblici e, di riflesso, dai mezzi di comunicazione rispetto alle tecnologie dell’idrogeno pare crescere costantemente. È dunque necessario chiarire quali siano le prospettive attuali e future che offre l’utilizzo di questo vettore innovativo di energia. È d’altra parte oramai condivisa la necessità di convertire l’attuale paradigma di approvvigionamento energetico, basato sullo sfruttamento di fonti esauribili, destinato a rivelarsi insostenibile. Basti pensare al caso del petrolio, rispetto al quale il livello di dipendenza dei Paesi occidentali è ancora alto, e destinato globalmente ad aumentare con la progressiva espansione delle nuove economie asiatiche.
Una risposta valida e già perseguibile è l’utilizzo dell’idrogeno quale strumento di accumulo energetico, al servizio dell’alimentazione elettrica così come di altre funzioni. Un elemento, l’idrogeno, equanimemente distribuito nel pianeta e, soprattutto, ottenibile da fonti rinnovabili, ad esempio per mezzo di un pannello fotovoltaico, un generatore eolico o una turbina mossa dall’acqua. È dunque oggi una priorità estendere l’utilizzo dell’idrogeno, finora relegato ad usi prettamente industriali, a tutti gli ambiti in cui ciò è possibile. Le prospettive di utilizzo sono diversissime, specie per ciò che concerne applicazioni di piccola taglia e uso comune: apparecchi elettronici, PC, telefoni cellulari possono essere alimentati grazie alle tecnologie dell’idrogeno attualmente disponibili. E a breve potrebbe toccare anche alle automobili e a interi condomini.
Il dispositivo vincente è la fuel cell, o cella a combustibile, la quale permette di trasformare energia direttamente in corrente elettrica fino a che alimentata dall’idrogeno, unico combustibile, insieme ad acqua pura e calore, a non produrre emissioni nocive attraverso tale processo. Non possedendo componenti in movimento, una fuel cell è scarsamente soggetta ad usura. Una piccola rivoluzione, se si pensa che la generazione di energia avviene secondo una modalità non inquinante, senza che si produca alcun processo di combustione termica. Con prestazioni in nessun modo inferiori rispetto ai metodi di alimentazione tradizionali e dissipativi, anzi in alcuni casi doppie rispetto a quanto assicurato da un odierno motore a combustione interna. E come ogni rivoluzione, sia pure tecnologica, questa va preceduta da un impegno di sensibilizzazione ed educazione di quanti, e sono molti, ancora non possiedono una percezione corretta delle potenzialità offerte dall’idrogeno quale alternativa alle attuali modalità di generazione dell’energia.
Hydro2Power® è nata proprio con l’idea di fronteggiare tale necessità, mettendo in campo programmi di formazione e trasferimento tecnologico, in seguito estendendo la propria attività alla progettazione e alla produzione di prototipi e soluzioni dedicate nel campo delle tecnologie dell’idrogeno. Rivolgendosi in prima battuta alle nuove generazioni, mediante corsi per ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori allestiti con la collaborazione della Direzione Centrale Risorse Ambientali della Provincia di Milano. Appuntamenti che via via hanno coinvolto e raggiunto, ovviamente in altre forme, anche professionisti e aziende interessati a incrementare la propria competitività partendo da una migliore gestione delle risorse energetiche. L’obiettivo è quello di generare un incremento di domanda che possa giustificare un volume elevato di produzione di dispositivi all’idrogeno, in modo da sfruttare economie di scala con effetti positivi anche sui prezzi.
In quest’ottica, l’intervento pubblico può ricoprire un ruolo di rilievo. In Italia, i primi passi si sono compiuti solo di recente, con il Decreto Legislativo del 31 agosto 2006, che definisce le specifiche tecniche per l’installazione di impianti di distribuzione di idrogeno per l’autotrazione. Una tecnologia che, un domani non troppo lontano, potrà consentire ai privati di generare autonomamente idrogeno per alimentare la propria automobile.
Il mercato delle tecnologie dell’idrogeno presenta, per la sua evoluzione, diverse analogie con quello dei telefoni cellulari, la cui penetrazione nella popolazione, a seguito di un esordio particolarmente lento e non privo di difficoltà, è cresciuta esponenzialmente nel tempo. Lo stesso è augurabile che accada per le applicazioni dell’idrogeno per la generazione di energia, con il loro fondamentale apporto di rinnovabilità ed eco-compatibilità, due concetti chiave sui quali si giocherà gran parte del futuro delle economie mondiali.
Marco Levi, Amministratore Delegato di Hydro2Power Srl.