Nel 1999, quando l’intera industria mondiale si interrogava preoccupata sui possibili impatti dell’ “Anno 2000” sui Sistemi Informativi (problema poi rivelatosi clamorosamente inesistente), un noto professore universitario americano dichiarò che, a suo giudizio, se il 20° secolo era stato caratterizzato dall’impetuoso sviluppo di elettronica ed informatica, il secolo che stava per iniziare sarebbe invece stato caratterizzato da una forte crescita delle tecnologie Laser ed optoelettroniche.
Forse c’era una certa esagerazione nella previsione ma è un dato di fatto che le tecnologie Laser sono in forte crescita in questo inizio degli anni 2000. Le loro applicazioni sono infatti estremamente varie e spaziano dal settore industriale (di cui si dirà più in dettaglio nel seguito) a quello medicale, dal settore ICT ai sensori di processo, fino a quello più inquietante degli usi militari.
Le potenze Laser richieste variano fortemente da frazioni di Watt nell’ICT (trasmissioni in fibra ottica, stampanti, lettori CD e DVD, lettori di codici a barre, ecc.) a pochi Watt o poche decine di Watt nel settore medicale (trattamenti oftalmici, applicazioni dentistiche, trattamenti dei tessuti, ecc.) fino alle decine o centinaia di KiloWatt per gli usi da Star Wars.
Le applicazioni industriali si dividono a loro volta in due principali categorie: quelle “micro” (marcatura, foratura e trimming di circuiti integrati ed elettronici, microlavorazioni meccaniche di taglio e saldatura, ecc.) e quelle “macro” (taglio, saldatura e trattamenti superficiali di metalli).
Le prime richiedono generalmente potenze di poche decine o qualche centinaia di Watt, mentre le seconde sono normalmente comprese da 1 a 10 KiloWatt. I generatori laser impiegati appartengono a loro volta a due categorie: i laser a gas (CO2) e quelli a stato solido, questi ultimi in forte sviluppo tecnologico.
Il valore del mercato 2005 delle sole applicazioni industriali del laser è stimato in oltre 6 miliardi di $ e se ne prevede un tasso annuo medio di crescita di oltre il 10% almeno sino al 2010.
Di tale valore circa ¾ è quello relativo al segmento “macro” mentre ¼ è relativo al segmento “micro”, per il quale si prevede una crescita futura leggermente superiore.
Il dato di crescita medio indicato é tuttavia più teorico che reale; infatti il segmento Laser appartiene al comparto dei Beni Strumentali che è notoriamente ciclico, seguendo (o, meglio, anticipando) l’andamento del ciclo economico mondiale. Grazie ai forti vantaggi di flessibilità, precisione e produttività, il mercato tende infatti a crescite di oltre il 20% negli anni positivi mentre rimane pressoché stabile quando il ciclo è in fase negativa.
Europa e Stati Uniti sono le aree del mondo in cui sono concentrate le principali Aziende del settore, anche se non è affatto trascurabile il ruolo del Giappone: Come in tutti i settori tecnologici le tre macroaree economiche rappresentano oltre il 75% del mercato mondiale. Tra gli altri Paesi spicca la Cina, che ha avuto negli ultimi anni una crescita tumultuosa, ed è rimarchevole lo sviluppo rapido di alcuni altri mercati quali quelli dell’est europeo, Russia e Turchia incluse.
In Italia il settore non è molto sviluppato anche se il nostro Paese può vantare alcune medie imprese all’avanguardia in campo internazionale. Tra queste, tre sono Società quotate in Borsa: Prima Industrie (applicazioni tridimensionali e bidimensionali di taglio, saldatura e foratura), El-En (applicazioni medicali e “micro”) e Datalogic (lettori di codici a barre). Importanti, fra le altre, anche Comau (saldatura nel settore autoveicolistico) e BLM-Adige (sistemi di lavorazione del tubo).
L’attrattiva del settore dovrebbe invogliare altre Aziende ad investire ricercando nuove applicazioni (ne vengono scoperte continuamente grazie soprattutto alla forte dinamica tecnologica delle sorgenti Laser). Infatti, fatte salve eccezioni, è opportuno evitare l’ingresso in segmenti in cui la concorrenza internazionale è già molto forte e consolidata in quanto l’eventuale utilizzo della leva del prezzo è incompatibile con le elevate barriere d’ingresso e con i rilevanti investimenti annui di Ricerca e Sviluppo necessari per essere competitivi nel settore.
Particolarmente promettente appare, fra gli altri, il settore “micro” rivolto ad applicazioni di micro e nanotecnologie che rientrano anche fra le priorità del piano nazionale di ricerca.
Per favorire lo sviluppo industriale del settore nel nostro Paese è inoltre auspicabile un maggior impegno anche da parte del mondo universitario e della ricerca nonché una più stretta collaborazione fra questo ed il sistema industriale.
In una Nazione in cui si investe in Ricerca e Sviluppo circa la metà dei nostri maggiori partners europei (e un quarto rispetto a USA e Giappone), è infatti fondamentale destinare le limitate risorse disponibili su settori con forti prospettive: quello delle tecnologie Laser è certamente uno di questi.
Lo sviluppo di prodotti avanzati non è comunque sufficiente se non accompagnato dagli investimenti necessari a costruire una organizzazione di vendita e assistenza su scala mondiale; ciò in quanto il mercato di destinazione è chiaramente globale e in esso operano concorrenti da ogni parte del mondo.
Per ultimo, ma non per questo meno importante, è chiave essenziale per il successo la disponibilità di personale (laureato e diplomato) di elevata qualità: il Laser è una tecnologia giovane nella quale operano prevalentemente persone di giovane età. Ogni investimento mirato a formare (e a trattenere) giovani risorse umane di alta qualità è quindi più che benvenuto.
Anche nel Laser così come in tante altre attività e tecnologie “people make the difference”.
Gianfranco Carbonato, Presidente e Amministratore Delegato di Prima Industrie S.p.A