Archimede? Abita a Pordenone. E’ il capoluogo del Friuli occidentale, infatti, ad aver conquistato il primo posto tra le città italiane, per numero di brevetti depositati all’European Patent Office, ovvero l’organismo con sede a Monaco di Baviera, che si occupa del registro europeo delle opere dell’ingegno. E’ un risultato, quello emerso dal Rapporto sull’Innovazione 2009 della Fondazione Cotec, che francamente ha stupito più di qualcuno. Eppure i dati non mentono: con 277 brevetti per milione di abitanti, Pordenone è al primo posto in classifica seguita, per un soffio, da Bologna, e quindi Modena, Reggio Emilia, Varese, Treviso, Vicenza, Lecco, Torino e Milano. Che l’inventiva pordenonese detenesse già una piccola leadership a livello regionale, era cosa nota, ma che il primato si estendesse sino a conquistare il Paese, è stata una notizia inaspettata quanto gradita. Ovviamente “pesano” nel bilancio le multinazionali presenti sul territorio, basti pensare, ad esempio, a Electrolux, o alla stessa Domino, o a Sim 2, che ha coperto uno dei suoi ultimi prodotti con una ventina di brevetti. Ma anche il Polo tecnologico ha un merito nell’impennata dei depositi, con l’esperienza dell’innovazione diffusa portata avanti con la Camera di commercio che consente ad aziende con spirito innovativo, e tante idee nel cassetto, di sviluppare – e proteggere – le proprie idee con applicazione industriale. Lo stesso progetto “Archimede” della Cciaa, che garantisce un finanziamento a copertura delle spese di brevettazione, ha consentito a tanti imprenditori di imboccare la strada dell’innovazione. Anche a quelli artigiani. C’è infatti un’aziendina meccanica appartenente al comparto artigiano, protagonista anch’essa di un’innovazione: un silenziatore per aerei radiocomandati, un piccolo oggetto che ha conquistato persino il mercato americano e che è stato, per l’appunto, brevettato. Nemmeno la crisi frena l’innovazione, nel Friuli occidentale. Dati della Camera di commercio di Pordenone parlano infatti di 654 pratiche relative a marchi e brevetti eseguite nel 2007, ma di 684 nell’anno successivo, il 2008. Nei primi 4 mesi del 2009, da gennaio a maggio, le pratiche sono stati 291 di cui 35 di invenzione industriale. Negli anni precedenti nello stesso periodo sono stati registrati 40 nel 2007, e 46 nel 2008. Mediamente nel biennio precedente la traduzione di marchi internazionali, ovvero di brevetti depositati al Patent Office di Monaco e quindi introdotti anche a Pordenone, sono stati 160/200 l’anno; nei primi 5 mesi del 2009 siamo a quota 102. Forte la quota high tech anche nei prodotti esportati. Mediamente oltre il 51% dell’export del Friuli occidentale è, infatti, ad alto contenuto di tecnologia, contro il 35/40% di Udine o di Trieste, evidenza che – nonostante le difficoltà – le imprese pordenonesi continuano ad innovare consapevoli che è proprio in questo modo che è possibile conservare ed implementare le proprie quote di mercato. Un “destino” quello dell’innovazione, al quale le imprese si devono volontariamente condannare per vincere la sfida competitiva con Paesi, se non con Continenti, in cui il costo del lavoro è elemento competitivo. Ma su design e innovazione, non c’è basso costo che tenga. Il primato pordenonese nella brevettazione è un indicatore che la strada imboccata è quella giusta.
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