Alla faccia dell’allarme talent shortage denunciato pochi giorni fa all’incontro di Confindustria digitale dal commissario Ue (responsabile dell’Agenda digitale) Neelie Kroes, con 700 mila posti di lavoro nell’Ict europeo da qui al 2015 che rischiano di restare scoperti. si direbbe l’esatto contrario, a leggere lo studio appena presentato a Pontecchio Marconi (nella dimora bolognese e oggi museo del primo grande imprenditore-scenziato, Guglielmo Marconi) da Cotec e Fub, le due fondazioni nazionali per ricerca e innovazione tecnologica: non solo oggi il Paese produce più ingegneri di quelli che la domanda assorbe – pur avendo percentuali di laureati oltre 10 punti più basse della media comunitaria – ma la metà di quelli occupati sono sottomansionati e con uno stipendio mensile di 1.500 euro.

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