I “Cervelli” di St inventano lenti a contatto intelligenti anti-glaucoma, e per i pazienti comincia una nuova era. Sarà proprio il colosso brianzolo del chip a fornire il “sensore di sforzo”, un Mems che monitorerà nell’arco di 24 ore i cambiamenti della cornea alla base della diffusa patologia dell’occhio, seconda causa di cecità nel mondo. Un progetto portato avanti su nput di Sensimed, il gigante svizzero dei micro-sistemi medici.
Il sottilissimo accelerometro senza fili creato ad hoc, trasmetterà informazioni in tempo reale a un ricevitore sistemato al collo del malato. La soluzione, secondo i ricercatori, migliorerà sensibilmente la vita di chi è affetto da progressiva degenerazione del nervo ottico, permetendo diagnosi più tempestive e terapie indiiduali ottimizzate. Grazie al minuscolo sensore inserito nella lente si potranno ricavare dati importanti per la gestione della patologia, che non possono essere ottenuti dalle tradizionali apparecchiature oftalmiche. Dal glaucoma non si guarisce, ma una volta individuato è possibile controllarne l’avanzamento con cure adeguate. Ed St contribuirà a farlo. Le nuove lenti a contatto vengono alimentate direttamente dalle onde radio ricevute e non devono essere collegate ad una batteria. I componenti interni non interferiscono con il campo visivo e il paziente non si accorge della differenza con normali lenti, salvo che vengono applicate da uno specialista che le rimuove insieme al ricevitore dopo “l’esame”, ottenuta la tracciatura completa della pressione intraoculare. “La brillante e innovativa applicazione di Sensimed dimostra come possiamo, collaborando con esperti della sanità, combinare diverse discipline e know how, che uniti alla nostra capacità manifatturiera sono in grado di migliorare la salute di milioni di persone”, dice Benedetto Vigna, direttore generale della Divisione Mems di St.
I Mems sono considerati la svolta tecnologica del XXI secolo. Inventati in Brianza, nel sito di via Olivetti hanno una linea produttiva dedicata, la più avanzata del mondo, inaugurata a fine 2006, a cui lavorano 100 persone. Adesso rivoluzionano la medicina ma sono già presenti in molti oggetti di uso quotidiano, dal computer alla lavatrice. Montati in una macchian fotografica digitale o in una videocamera, i sensori aiutano a stabilizzare l’immagine.
St ha già preso una volta il “Premio dei Premi” nel campo dell’innovazione, un importante riconoscimento promosso dalla Fondazione per l’Innovazione Tecnologica Cotec, sotto la Presidenza Onoraria del Capo dello Stato, e non è detto che non debba riuscirci ancora con i Mems. L’anno scorso il presidente Napolitano l’ha consegnato alla divisione Ricerca e Sviluppo del colosso agratese per il “Sistema di diagnostica medica non invasiva con immagini ecografiche tridimensionali ad alta definizione”, che si era aggiudicato anche un Golden Award, nell’ambito del programma Star 2009, per il suo elevato contenuto di avanguardia proprio sul fronte dell’individuazione delle malattie. Il progetto ha dato vita al capostipite di una famiglia di prodotti elettronici integrati per pilotare il fascio ultrasonico degli apparecchi ecografici di ultima generazione, restituendo immagini tridimensionali con un livello di definizione mai raggiunro prima, a tutto vantaggio dell’analisi approfondita degli organi interni del corpo umano. Un paso in avanti nel campo della strumentazione messa a disposizione di ospedali e cliniche.