Abbiamo aspettato la comunicazione ufficiale, il timbro in ceralacca del Quirinale, per convincerci che il premio per la migliore innovazione in campo turistico era stato assegnato proprio a noi.
Ed è forse in questo modo incredulo, unito allo slancio di alcune grandi esaltazioni che sta il motore del nostro lavoro: ideare giochi significa avere la mente semplice, disposta alla meraviglia e capace di sfide; ma insieme significa sapere di non dover prendersi troppo sul serio perché il mondo è pieno di buone idee e di persone che sanno giocare – a volte anche meglio.
LOG607 è nata un paio d’anni fa nella campagna tra Treviso e Venezia, all’interno di H-Farm, l’incubatore tecnologico che ha accolto l’intuizione mia e di Fabio Salvadori: ideare giochi legati allo spazio fisico e alla conoscenza. Questa era la vaga idea di partenza. Ben presto le parole “aziendali” sono diventate gioco e narrazione: abbiamo deciso di utilizzare il gioco e i racconti come strumenti di innovazione per creare esperienze e avventure pervasive. Partendo dall’esperienza turistica, uno dei territori di cambiamento spinto: più che location geografiche, i viaggiatori di oggi cercano esperienze e attività da compiere, informazioni specifiche sul contesto. Chi viaggia oggi vuole visite flessibili e situazioni adattabili ai propri interessi. Grazie alla tecnologia e all’experience design ciò è possibile. La collana di guide non convenzionali WHAIWHAI è sorta da queste considerazioni. Dopo l’esordio a Venezia, nostra città d’elezione (non solo per prossimità fisica) abbiamo lavorato allo sviluppo su altri contesti urbani – siamo pronti anche al lancio di città estere – e su nuove forme di applicazione del format. Raccontare una città e renderla “giocabile” è ogni volta la scoperta di storie e vicende inaspettate, una mappatura che, per attrarre il fruitore, deve interessare anche noi.
WHAIWHAI è concepita per svelare al viaggiatore – poco per volta, quasi come in una caccia al tesoro – storie e luoghi in un percorso personale. Il tentativo è di incontrare, attraverso soluzioni tecniche ed editoriali, il naturale desiderio delle persone di farsi raccontare i luoghi di interesse e di scoprirli da protagonisti. L’equilibrio tra narrazione e gioco può generare prodotti di editoria nuovi e affascinanti: abbiamo condiviso questa idea con Marsilio editori (gruppo RCS) che da poco è nostro socio di maggioranza. Il gioco è poi un linguaggio di interazione e partecipazione che agisce su moltissimi contenuti. Stiamo per lanciare un altro prodotto che va in questa direzione, realizzato in coproduzione con Shado. Si tratta di un format che unirà gioco e fiction in modo completamente nuovo. Frammenti, questo il nome della serie che andrà in onda su Current tv (canale 130 di Sky), trasforma lo spettatore in giocatore attivo. Ispirato alle regole degli Alternate reality game – e se non vi si accende la lampadina, cercate “I love bees” – rivoluziona un rapporto “difficile”, quello tra chi decide la narrazione e chi la subisce. A dimostrazione, ancora una volta, che il gioco è una cosa seria.

 Tomas Barazza, co-fondatore e CEO di LOG607

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